Carri allegorici, gruppi in maschera e tantissima folla entusiasta per il Carnevale di Belpasso 2025.
Con questa nuova edizione, che ritorna dopo qualche anno di fermo, il Carnevale di Belpasso punta a ritagliarsi uno spazio di peso in ambito extraterritoriale. Queste tre giornate (del 2, 3 e 4 marzo) hanno confermato la voglia di ritornare per le strade, come tradizione in tutto il mondo vuole, per fare festa e condividere momenti di spensieratezza. Ma c’è anche la voglia di scommettersi e affinare ancor di più le competenze artistiche e di ingegno delle maestranze locali, conosciute già per il loro lavoro di progettazione e costruzione dei famosi Carri di Santa Lucia legati alle festività di dicembre per la Santa Patrona della città etnea.
Quest’anno una scommessa in più per l’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Caputo, vinta senza alcun dubbio, la quale ha già dato il via per tante nuove idee da realizzare per un Carnevale 2026 ancora più scenografico e coinvolgente.
“Il nostro obiettivo di quest’anno è stato certamente quello di riportare i bimbi per le strade tra musica, coriandoli e stelle filanti, a ballare sulle note delle loro canzoni preferite, fuori dai luoghi al chiuso. Ma abbiamo anche avviato un lavoro importante di progettualità a lungo termine perché vogliamo inserire il Carnevale come appuntamento fisso e atteso nel nostro calendario eventi; un Carnevale di Belpasso catalizzatore di interesse e visitatori, puntando a creare un connubio tra arte scenografica e creatività sartoriale.
Un’opportunità in più per valorizzazione il nostro territorio e le sue eccellenze artistiche.
Quest’anno abbiamo avuto un numero davvero positivo in termini di carri, partecipanti e visitatori e la chiusura di questa serata, così affollata, dimostra che abbiamo fatto bene a impegnarci con tutte le nostre forze per riproporre a Belpasso un evento che piace a tutti, non solo ai residenti.
I sei carri allegorici, ispirati ai Cartoon e Inside Out, all’Arca di Noè, alla Biblioteca da brividi, al NO alla guerra, alla Galleria d’arte del Carnevale, al Tribal Carnival e a Hollywood (presentati dalla Fondazione dei carri di Santa Lucia, dalla Pro Loco, dalle associazioni locali come le ACR, la Consulta giovanile e dalle scuole) non sono entrati in concorso tra loro, anzi hanno lavorato in sinergia per il gusto di esserci e partecipare. Ovviamente non escludiamo di lanciare, per l’anno prossimo, un contest che li metta in “competizione” sempre con spirito sano e all’insegna della goliardia.
Abbiamo lasciato libertà nello scegliere i temi da portare alla sfilata, autonomia nello scegliere ciò che li rappresentasse di più; e devo dire che hanno saputo ben raccontare il nostro territorio e il momento storico che stiamo vivendo, tra attualità, animazione, arte, cultura e spettacolo. Ciò che ho apprezzato moltissimo, e mi ha reso particolarmente orgoglioso, è stato vedere la partecipazione e il divertimento non solo dei bimbi, ma di interi nuclei familiari che hanno scelto dei travestimenti tematici. Infine, sono davvero felice della grande partecipazione dei giovani sia all’interno del gruppo organizzativo quanto di quello all’interno della sfilata.
Ovviamente occorre lavorare per fare un salto di qualità e sono certo che riusciremo nel nostro obiettivo perché la stoffa non ci manca. La nostra carta vincente è stata la coralità che è quella che ci farà raggiungere anche gli altri traguardi ambiziosi che ci siamo posti come amministrazione.